HTC dream, il primo android phone

Per chi ha una certa età, sicuramente si troverà davanti con una storia piuttosto interessante per quel che riguarda il campo tecnologico. Dagli anni 90 ad oggi, ci sono state certamente diverse innovazioni, ma nessuna è mai stata più definitiva degli Smartphone. Fino ad un certo momento infatti, il campo era diviso da molti dispositivi particolari. Ad esempio, erano presenti i palmari, che erano a tutti gli effetti dei PC tascabili – seppure con le loro grandi limitazioni. Ma, in fondo, c’è sempre qualcuno che ha un sogno particolare. I telefonini dell’epoca stavano cominciando a diventare sempre più potenti, e a tutti gli effetti alcuni hanno anche tentato di esporre modelli molto particolari: famoso era il Nokia Communicator, il quale nelle sue prime versioni montava un rudimentale sistema operativo che permetteva l’integrazione di diverse funzioni. Ma a tutti gli effetti, era ben lontano dall’idea generale di Smartphone. Il salto, molti lo ricorderanno certamente, è stato fatto quasi principalmente dall’Apple: il loro iPhone, introdotto nel 2007, aveva certamente le idee chiare in questione. Anche se al giorno d’oggi sembra ridicolo nelle sue prestazioni, avere la possibilità di avere facile accesso a varie “Apps” da installare a parte non poteva che rendere l’intero concetto molto convincente. Inoltre era, appunto, un efficace cellulare a tutto schermo. Era un palmare? No, era uno Smartphone.Android nel frattempo stava solo cominciando a nascere, prima sviluppato per ben altri motivi, man mano prendendo forma come un sistema operativo vero e proprio. In un mercato dove migliaia di marchi si scontrano a colpi di vari modelli di cellulari, in qualche modo è riuscito a trovare il suo sfocio: ed è così che Android si è affacciato al mondo con il T-Mobile G1, in America, nel 23 settembre del 2008. Questo è appunto poi sbarcato da noi con l’HTC, con il suo modello Dream. Era a tutti gli effetti un affare curioso: l’HTC fino a quel momento era famoso per l’inclusione di Windows Mobile nei loro prodotti. Ma con questo, vi era una novità: si poteva dare un’occhiata ad Android Donut, la prima versione in assoluto di questo sistema operativo. Di certo stava entrando in una competizione particolare: in quel momento usciva il Blackberry Storm e l’iPhone 3G. 

Le funzioni del cellulare Dream di android

Eppure, il Dream era un cellulare con un piccolo asso in tasca. Forse non era il prodotto più solido come il Blackberry dell’epoca, forse non era raffinato come l’iPhone, ma aveva uno schermo touchscreen che nascondeva al di sotto una tastiera QWERTY. Un’eredità, se vogliamo, del T-Mobile Sidekick. Ma anche se il suo design e le sue integrazioni hardware non erano il massimo, sempre di Android si parla: e la sua integrazione era già qualcosa che al tempo era inaspettata. Ad iniziare dalla Home personalizzabile, la possibilità d’integrare Widgets, e la possibilità di permettere alle Apps di coesistere in memoria per un multitasking appropriato. E il sistema di notifiche? Al tempo definito assai superiore a quello incluso nell’iOS dell’epoca. L’Apple ne aveva ancora un po’ da imparare! Difficile poi dimenticare l’inclusione di Google Maps, con il GPS interno e bussola integrata, così come Gmail e Youtube. Ovviamente era anche presente l’Android Market, il quale iniziava a mettere a disposizione (seppur in maniera molto sparsa) la possibilità di installare programmi senza bisogno di effettuare operazioni complicate. Insomma: l’HTC Dream rappresentava un sogno. Il sogno della libertà che solo Android poteva darci. Molte cose sono cambiate da allora, ma la sua presenza mette il segno nella storia per l’inizio di qualcosa di davvero speciale.

HTC dream, il primo android phone

Per chi ha una certa età, sicuramente si troverà davanti con una storia piuttosto interessante per quel che riguarda il campo tecnologico. Dagli anni 90 ad oggi, ci sono state certamente diverse innovazioni, ma nessuna è mai stata più definitiva degli Smartphone. Fino ad un certo momento infatti, il campo era diviso da molti dispositivi particolari. Ad esempio, erano presenti i palmari, che erano a tutti gli effetti dei PC tascabili – seppure con le loro grandi limitazioni. Ma, in fondo, c’è sempre qualcuno che ha un sogno particolare. I telefonini dell’epoca stavano cominciando a diventare sempre più potenti, e a tutti gli effetti alcuni hanno anche tentato di esporre modelli molto particolari: famoso era il Nokia Communicator, il quale nelle sue prime versioni montava un rudimentale sistema operativo che permetteva l’integrazione di diverse funzioni. Ma a tutti gli effetti, era ben lontano dall’idea generale di Smartphone. Il salto, molti lo ricorderanno certamente, è stato fatto quasi principalmente dall’Apple: il loro iPhone, introdotto nel 2007, aveva certamente le idee chiare in questione. Anche se al giorno d’oggi sembra ridicolo nelle sue prestazioni, avere la possibilità di avere facile accesso a varie “Apps” da installare a parte non poteva che rendere l’intero concetto molto convincente. Inoltre era, appunto, un efficace cellulare a tutto schermo. Era un palmare? No, era uno Smartphone.Android nel frattempo stava solo cominciando a nascere, prima sviluppato per ben altri motivi, man mano prendendo forma come un sistema operativo vero e proprio. In un mercato dove migliaia di marchi si scontrano a colpi di vari modelli di cellulari, in qualche modo è riuscito a trovare il suo sfocio: ed è così che Android si è affacciato al mondo con il T-Mobile G1, in America, nel 23 settembre del 2008. Questo è appunto poi sbarcato da noi con l’HTC, con il suo modello Dream. Era a tutti gli effetti un affare curioso: l’HTC fino a quel momento era famoso per l’inclusione di Windows Mobile nei loro prodotti. Ma con questo, vi era una novità: si poteva dare un’occhiata ad Android Donut, la prima versione in assoluto di questo sistema operativo. Di certo stava entrando in una competizione particolare: in quel momento usciva il Blackberry Storm e l’iPhone 3G. 

Le funzioni del cellulare Dream di android

Eppure, il Dream era un cellulare con un piccolo asso in tasca. Forse non era il prodotto più solido come il Blackberry dell’epoca, forse non era raffinato come l’iPhone, ma aveva uno schermo touchscreen che nascondeva al di sotto una tastiera QWERTY. Un’eredità, se vogliamo, del T-Mobile Sidekick. Ma anche se il suo design e le sue integrazioni hardware non erano il massimo, sempre di Android si parla: e la sua integrazione era già qualcosa che al tempo era inaspettata. Ad iniziare dalla Home personalizzabile, la possibilità d’integrare Widgets, e la possibilità di permettere alle Apps di coesistere in memoria per un multitasking appropriato. E il sistema di notifiche? Al tempo definito assai superiore a quello incluso nell’iOS dell’epoca. L’Apple ne aveva ancora un po’ da imparare! Difficile poi dimenticare l’inclusione di Google Maps, con il GPS interno e bussola integrata, così come Gmail e Youtube. Ovviamente era anche presente l’Android Market, il quale iniziava a mettere a disposizione (seppur in maniera molto sparsa) la possibilità di installare programmi senza bisogno di effettuare operazioni complicate. Insomma: l’HTC Dream rappresentava un sogno. Il sogno della libertà che solo Android poteva darci. Molte cose sono cambiate da allora, ma la sua presenza mette il segno nella storia per l’inizio di qualcosa di davvero speciale.