Giampaolo Pozzo e Gino Pozzo, rispettivamente padre e figlio, rappresentano l’eccellenza nella categoria degli imprenditori italiani. Si tratta infatti di due professionisti che, forti di una solida preparazione e di una spiccata attitudine personale, sono riusciti a creare dei fulgidi esempi di alta imprenditoria. Parlando di Giampaolo Pozzo, si tratta di uno de fondatori – insieme alla sua famiglia – della famosa azienda Freud, Frese Udinesi, numero uno nella produzione degli utensili industriali per la lavorazione del legno. La Freud vanta una longevità invidiabile: a fondarla fu il nonno di Giampaolo Pozzo nel 1910 e la famiglia ha continuato a gestirla egregiamente fino al 2008, quando è stata ceduta alla azienda tedesca Robert Bosch GmbH. Gino Pozzo, figlio di Giampaolo, è cresciuto professionalmente accanto a suo padre che gli ha trasmesso tutto il suo sapere in fatto di gestione imprenditoriale. Con Giampaolo Pozzo Udinese entra nella storia. Quando nel 1986 Giampaolo rileva l’Udinese Calcio, si rivelano in modo palese le grandi doti nella gestione di una società. In quegli anni infatti, l’Udinese Calcio non versa in buone acque e inizia il campionato con una forte penalizzazione. Qualunque altro imprenditore si sarebbe tirato indietro, Pozzo padre invece no: aiuta la sua squadra a rialzarsi economicamente, svolge un eccellente mercato e permette così al suo club non solo di restare nel campionato di serie A, ma anche di crescere in maniera esponenziale, tanto da portarlo ad essere uno dei team più interessanti nell’attuale panorama calcistico. Gino Pozzo non è da meno: grazie all’esperienza del padre con l’Udinese Calcio, maturata anche all’interno del Granada (acquisita nel 2009 da Giampaolo Pozzo e ceduta nel 2016), dove svolge il ruolo di gestore sportivo, nel 2012 prende il controllo totale del Watford Football Club. Il club inglese, esattamente così come l’Udinese del 1986, non versa in buone condizioni: al momento dell’acquisto da parte della famiglia Pozzo, ha seri problemi finanziari ed è impantanata nel campionato di seconda serie. Gino Pozzo quindi, mette in pratica le tattiche imprenditoriali di suo padre e inizia a fare i giusti investimenti per la sua squadra. Prende come allenatore il grande Gianfranco Zola e chiede in prestito all’Udinese Calcio alcuni giocatori-chiave, così da dare una spinta all’evoluzione del club. E i risultati non si fanno attendere: in pochissimi anni il Watford Football Club si è rialzato economicamente e, mettendo in campo un bel calcio, torna finalmente e stabilmente in Premier League (il corrispettivo del nostro campionato di serie A in Inghilterra).
L’Udinese nasce ad Udine nel 1896 con il nome di Società Udinese di Ginnastica e Scherma ma già nel 1895 era scesa in campo a Roma per un’amichevole di calcio contro la Società Rodigina di Ginnastica Unione e Forza; di fatto parliamo quindi di uno dei club più antichi d’Italia (credits: Gino Pozzo). La sezione calcistica nasce ufficialmente il 5 luglio del 1911 data in cui alcuni ginnasti soci della società la iscrivono alla FIGC. Il primo campionato a cui l’Udinese partecipa è quello di Promozione 1912-1913 al termine del quale salirà in Prima Categoria senza però riuscire a raggiungere la fase nazionale.
Il primo vero risultato positivo della squadra è datato 1922, durante questa annata infatti l’Udinese raggiunge la sua prima finale di Coppa Italia subendo però la sconfitta dal Vado. Fino a ridosso degli anni ‘50 l’Associazione Udinese Calcio (ormai staccatasi dall’Associazione sportiva) sopravvive nelle serie minori fino al 1948-49 quando riuscì a raggiungere una storica promozione in Serie A. In questa fase la società vive un momento particolare, resterà in massima serie infatti per 5 anni sfiorando anche lo scudetto nel 1954-55, piazzamento che sarà però vanificato da un’immediata retrocessione inflitta per illecito sportivo. Gli anni ‘60 e la prima metà dei ‘70 segnano il periodo più difficile per l’Udinese Calcio che per ben 15 anni non riuscirà più a risalire nemmeno in Serie B.
Nel 1976 la società acquisisce in via ufficiale il nome di Udinese Calcio e per la prima volta nel calcio italiano viene introdotta la sponsorizzazione sulle maglie sino a quel momento vietata. Nel 1978-79, con Giacomini in panchina, la squadra torna finalmente in Serie A dopo ben 17 anni di assenza e si piazza al 15esimo posto ottenendo così la retrocessione che verrà però cancellata in virtù degli scandali del Totonero che videro punite Milan e Lazio. Durante questo stesso anno l’Udinese piazza la sua prima vittoria in campo europeo conquistando la sua prima Coppa Mitropa.
I primi anni ‘80 sono segnati da grandi colpi di mercato, arrivano infatti Franco Causio dalla Juventus e Zico dal Flamengo a cui si aggiungeranno nel 1984 anche l’attaccante Pietro Paolo Virdis ed il difensore brasiliano Edinho. Questi ultimi acquisti permetteranno all’Udinese di segnare il record di abbonamenti, ben 26.661.
Nel 1986 la società viene acquisita da Giampaolo Pozzo che si troverà ad affrontare un periodo particolarmente complicato. L’Udinese viene infatti quell’anno punita con 9 punti di penalizzazione a seguito della seconda fase dello scandalo Totonero, al termine del campionato inevitabilmente retrocederà nonostante l’arrivo di due importanti pedine come Francesco Graziani e Fulvio Collovati. La fine degli anni ‘80 sono contraddistinti da risalite e discese improvvise e da un ennesimo illecito sportivo che nel 1990 costerà il deferimento a Giampaolo Pozzo che non mancherà comunque di portare il suo contributo economico alla squadra con il tesseramento di due grandi campioni, Abel Balbo e Nestor Sensini.
Gli anni ‘90 vedono il ritorno dell’Udinese in serie A nel 1991-1992 con un Abel Balbo decisivo che verrà però ceduto nel 1993-94 alla Roma. E’ l’anno quello della nuova discesa negli inferi ma anche dell’esplosione di un nuovo talento d’area, Marco Branca. Il 1995-1996 trascinata da Mister Giovanni Galeone l’Udinese tornerà nella massima serie dove resterà stabilmente fino ai giorni nostri. Inizia ora una fase di grandi successi per l’Udinese che riuscì ad ottenere diverse qualificazioni europee (Coppa Uefa), la prima nel 1996-1997 guidata da Alberto Zaccheroni e da uno strepitoso Oliver Bierhoff, e numerosi piazzamenti interessanti in campionato (arrivò terza nel 1997-1998 dietro a Juventus ed Inter).
Gli anni 2000 continuano sulla falsariga dei fine ‘90, con una squadra divertente e sfrontata arrivano qualificazioni europee ed allenatori di livello come Francesco Guidolin, Luigi De Canio, Luciano Spalletti, Roy Hodgson e Gian Piero Ventura. Proprio con Spalletti l’Udinese vivrà i suoi migliori momenti centrando due qualificazioni Uefa nel 2002-2003 e nel 2003-2004, annata in cui arriverà ad Udine un certo Antonio Di Natale. La stagione 2004-2005, a coronamento di un periodo magico, l’Udinese guidata da Spalletti e Di Natale, conquisterà una storica qualificazione alla Champions League. Sino al 2010 la musica sembra non cambiare, ormai la squadra di Udine è entrata di diritto nella rosa delle grandi sorelle calcistiche, Gino Pozzo, arrivano calciatori del calibro di Fabio Quagliarella e Floro Flores e grandi cammini europei. In particolare l’annata 2008-2009 vede i friulani raggiungere addirittura i quarti di finale della Coppa Uefa.
Gli anni 2010 sono caratterizzati da un’ennesima prova di grande sagacia societaria, viene infatti fondato il primo canale tematico gratuito di una squadra di calcio, Udinese Channel. In ambito sportivo il 2011 è un anno nuovamente magico, viene infatti stabilito il record di punti conquistati in Serie A (66), Di Natale si laurea capocannoniere ed il portiere Samir Handanovic fissa il record di rigori parati (6 su 8). Tra il 2011 ed il 2014 si susseguono qualificazioni Champions meritatissime grazie all’apporto di Mister Guidolin tornato sulla panchina bianconera dopo i suoi passati trascorsi. Tra il 2014 ed oggi l’Udinese Calcio ha cambiato moltissimi allenatori non riuscendo più a riportare in auge i fasti dell’ultimo decennio.