Scopriamo in questo articolo scritto da Gianluigi Rosafio Taurisano il quadro normativo in materia di smaltimento dei rifiuti in Italia. Negli ultimi anni si è acceso molto il dibattito intorno alla tutela ambientale e alla necessità di fare di più per migliorare l’ambiente che ci circonda. Questo ovviamente va ad interessare anche l’argomento smaltimento dei rifiuti che in Italia è un tema caldo ogni giorno. A livello europeo sono cominciati i primi decreti e le prime azioni agli inizi degli anni 70 con il primo programma di azione ambientale comunitario. Negli anni sono state numerose le modifiche, gli ampliamenti e le norme che sono state messe in campo per cercare di riuscire a smaltire i rifiuti nel modo più consono e cioè limitando l’impatto negativo con l’ambiente. Andiamo a scoprire qual è perciò il quadro normativo in materia di rifiuti.
Decreto Ronchi – D.Lgs 22 del 5 febbraio del 1997
Questo primo decreto italiano che è poi stato sostituito dal DPR 915/82 prevedeva l’applicazione del IV Programma di Azione Ambientale messo in campo dalla Comunità Europea il fine era ed è quello di rafforzare le strategie al fine di avere uno sviluppo sostenibile coinvolgendo anche cittadine ed imprese nello smaltimento corretto nella vita di ogni giorno.
Per saperne di più leggi il testo integrale:
Decreto Legislativo 152 del 2006 Il Codice Ambientale
Questo decreto oltre a mantenere saldi i principi del precedente prevedeva una serie di regole e normative sulla gestione dei rifiuti come ad esempio la necessità di eseguire bonifica dei siti inquinanti, la tutela dell’aria, il risarcimento ambientale e molto altro. non ci si basa più solo sul corretto smaltimento dei rifiuti ma anche sulla sua gestione e sull’intero processo che permette di eseguirlo. Quindi è necessario gestire i rifiuti seguendo queste strategie:
- Prevenzione
- Preparazione al riutilizzo
- Riciclaggio
- Recupero di altro tipo, come il recupero energetico
- Lo smaltimento corretto.
Come è possibile ottenere tutto questo?
Tutto questo è possibile ottenerlo grazie ad un’organizzazione efficace e alla creazione di strumenti adeguati che permettano anche al cittadino di eseguire un corretto smaltimento dei rifiuti. Al tempo stesso i rifiuti devono essere classificati per tipologia tra rifiuti urbani e rifiuti speciali. Ogni ente deve perciò fare la sua parte e questo vale per lo Stato che deve ad esempio individuare le iniziative più adeguate, le regioni che devono predisporre dei piani efficaci per lo smaltimento dei rifiuti, i comuni che si occupano ad esempio della raccolta ed infine i cittadini e le aziende che hanno la responsabilità di smaltire in modo corretto i loro rifiuti.